Showtime

Press release
A cura di Antonello Tolve

Fuggitiva, contingente, effimera, la mostra d’arte contemporanea è arena d’intrattenimento, momento di festa per l’arte e per tutto un popolo intellettuale che decide di partecipare ad un racconto in cui riflessione, progettazione e costruzione si incontrano per tessere una trama relazionale tra l’arte la critica e la curatela; l’opera, lo spazio e il pubblico. 
Ambito di promozione e di dibattito costruttivo Show Time vuole porre in rilievo l’importanza della mostra in quanto intervento collettivo, composizione plurale in cui critico e artista si incontrano per intavolare nuovamente, alle soglie del secondo decennio del XXI secolo, un discorso teorico, un intrattenimento felice sull’arte, sulle sue destinazioni e sulle sue collocazioni attuali. 
Show Time è, dunque, una mostra in cui il tempo dell’arte e il tempo dell’esposizione – in quanto provvisorio pensiero visivo – si intersecano per dar luogo ad un appuntamento che elogia un calibro artistico teso a riconquistare l’incanto della fruizione e della purezza immaginifica mediante opere che recuperano la durata da angolazioni differenti e con differenti brani linguistici. 
Se da una parte Pierpaolo Lista (1977) crea pitture specchianti che cercano lo spettatore per innescare un processo temporale di natura contemplativa e riflessiva con lo scopo di far entrare il fruitore nell’opera, dall’altra Ciro Fundarò (1977) ristabilisce un rapporto con la superficie fotografica pianificando dei tagli indicativi, dei ritmi visivi efficaci a terremotare e ripensare l’immagine del mondo da un nuovo punto di vista logistico. A sua volta Alessandro Brighetti (1978) propone dei lavori cinetici che disegnano scenari postorganici, incanti liquidi tesi a riconsiderare la materia e ad inserirla in un intrigante divenire delle cose e delle forme. Marco Maria Giuseppe Scifo (1977) struttura, dal canto suo, un discorso sull’ecologia della storia con una serie di lavori che riconsiderano tecniche e materiali per intavolare un discorso sulla leggerezza e, talvolta, sulla fragilità. Scandito da un ritmo gustosamente surreale, il video di Giulia Palombino (1985), accompagnato da una serie di disegni, buca lo sguardo dello spettatore e lo inchioda, infine, ad un tempo dilatato e sovrastorico.

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SHOWTIME

Project date

2011

Project location

GALLERIA ZAK 
Castello di Monteriggioni 
Piazza Roma, Monteriggioni SI

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