Text by Helga Marsala
Marco Maria Giuseppe Scifo’s work is a journey through landscape and its properties of transmutation. He organizes a kind of alchemical laboratory: halfway between a physical experiment and a magical apparition. The installation materializes and at the same time dissolves the immaterialfragments of nature, affected by continuous changes of state. Dynamic visions of typhoons, deep black seas and banks of clouds are projected onto surfaces made of ice or glass, which are suspended in space. In the meanwhile, a slow metamorphosis is induced by the action of steam produced by boiling water along with the process of defrosting ice. The vision emerges and blurs into the complete disappearance of the form. The landscape becomes the place of uncertainty, of change, of primordial power, of limen and sub-limen. The catastrophic nature of the great “waterspout”, the tornado that breaks through the sky, becomes the rapresentative image of a growing ecological insecurity. At the dawn of the third millennium, the nightmare at the end often assumes the characters of a devastating natural explosion, a destructive alteration of the climate balances. Fearar as a status, threat as a relational model the accident as a biological, aesthetic, existential, and finally political figure.
Testo di Helga Marsala
Un viaggio dentro al paesaggio e alle sue proprietà trasmutative. Marco Maria Giuseppe Scifo allestisce una sorta di laboratorio alchemico: a metà tra esperimento fisico e apparizione magica, l’installazione materializza e insieme dissolve frammenti immateriali di natura, alterati da continui passaggi di stato. Visioni dinamiche di tifoni, mari nerissimi e banchi di nuvole, si proiettano su superfici di ghiaccio o vetro, sospese nello spazio; intanto, l’azione del vapore prodotto dall’ebollizione dell’acqua, insieme a quella determinata dal processo di disgelamento del ghiaccio, inducono una lenta metamorfosi: dall’affioramento della visione al suo offuscamento, fino alla totale sparizione della forma. Il paesaggio si fa luogo dell’incertezza, del mutamento, della potenza prima. Del limen e del sub-limen. Ma il carattere catastrofico del grande”Waterspout”, tromba d’aria marina che sfonda il cielo,diventa immagine rappresentativa di una sempre maggiore precarietà ecologica. All’alba del terzo millennio l’incubo della fine assume spesso i tratti di una devastante esplosione naturale, un’alterazione rovinosa degli equilibri climatici. La paura come status, la minaccia come modello relazionale, l’incidente come cifra biologica, estetica,esistenziale e infine politica.
Biagiotti progetto Arte – Firenze
curated by Helga Marsala
2011
Biagiotti Art Project Gallery, Firenze Italy
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