Laboratorio Habitat
testo di Klaus Wolbert
Un lavoro decisamente ispirato dall’idealismo platonico e dalla sua predilezione per le strutture determinabili matematicamente è “Globo pentacisdodecaedro”, in cui Scifo, come egli stesso ha spiegato, si era posto l’obiettivo di geometrizzare la forma sferica della terra allo scopo di precisarne la forma e valorizzarne il volume. A tal fine ha utilizzato il dodecaedro Pentakis, descritto per la prima volta nel 1865 dal matematico belga Eugène Charles Catalan: un corpo sferico sfaccettato composto dalle superfici di 60 triangoli equilateri. A partire da questa premessa, Scifo è riuscito a realizzare un globo miniaturizzato in scala, che è perfettamente regolare dal punto di vista geometrico e la cui forma non è oscurata da nessuna accidentalità. Su questo risultato ha poi riportato i contorni dei continenti e infine ha montato il globo su un perno al quale un motore elettrico fa compiere un movimento rotatorio. In questo modo ha simulato la rotazione della terra, facendo slittare il suo asse correttamente di 23 gradi. Nell’installazione “Iceberg – Project room”, Scifo ha illustrato i principi fisici relativi alle condizioni di aggregato dell’acqua e ha creato una postazione di osservazione, realizzando prima il modello di un iceberg, cioè di un oggetto con la tipica silhouette cristallina di un iceberg così come si vede sulla superficie del mare, facendo congelare l’acqua in una forma di silicone. Ha fissato poi questo modello di iceberg congelato, con la punta in giù, al soffitto di una stanza: illuminato da un riflettore, l’iceberg non solo dispiega la fascinazione di un fenomeno cristallino luminoso, ma si scioglie gradualmente. Per osservare meglio il processo e per viverne l’effetto estetico gli ha collocato accanto una seduta, posta su una piattaforma elevata raggiungibile da una scala. La produzione del modello di iceberg, tramite congelamento all’interno di una cassa, deve essere ripetuta ogni giorno. Un’altra trasformazione di fenomeni naturali in immaginazioni artistiche gli è riuscita nella video-animazione “In Nubibus” (nelle nuvole), in cui immagini di formazioni e movimenti di nuvole realizzati graficamente vengono prima proiettate su uno specchio fissato al soffitto per mezzo di un videoproiettore e poi ribaltate per terra su una superficie che consiste in sale marino sparso. La metafora di questo scenario è convincente: le nuvole ritornano da dove sono venute, al mare.
VI Premio Fondazione VAF | SCHAUWERK Sindelfingen Eschenbrünnlestraße 15/1 71065 Sindelfingen
Fondazione VAF
2014 | 2015
Schauwerk Sindelfingen / Stadtgalerie Kiel / Palazzo della Penna, Perugia, Germania – Italia