Press Release
The exhibition inaugurates a series of shows by two artists of different generations, within the same gallery space. It encourages the careful examination of the practical, poetical and stylistic consonances and dissonances, in order to highlight not only the similarities but also the uniqueness of each piece. The works displayed will serve to construct a physical and mental place within the gallery, a version of reality filtered by thought and defined by a bond between work, time and ambience, which forms a relationship with the viewer.
Marco Scifo focuses on human presence-sparked by several previous studies regarding the amount of physical space occupied by the body-which becomes an instrument of measure of space. In Pneuma the focal point of this research is the movement from the macro to the micro relationship between the body and the mind: the breathing pattern creates the work’s rhythm. The decision to represent the concept of thought as an action tied to the body-such as breathing-which by its very nature represents the antithesis of the universe of the mind transcending any connection with the matter, residesin the absolute necessity of contamination between the body and the mind.
In the exhibition space the work is composed of two elements: the full size portrait of Plato made of black rubber and a pump, which inflates the philosopher’s head repeatedly. In Pneuma time and its cyclical nature are reflected in the metaphor of the historical remnants, as an icon of time that traverses history and continues into the recent past, creating a connection between the past and present. The relationship between thought and life occupies the length of a single breath.
Untitled (2010) by Pier Paolo Calzolari, is part of a series of “material sculptures” that carry with them the stories of their creation. The sculpture is conceived as a living organism, a choir of heterogeneous elements strongly evoking both a dialogue and a transformation of the space. The artist uses a wide range of simple materials, both alive (lead, iron, wood, copper, ice and majolica) and dead (burnt wood): these organic and inorganic elements, which come from separate environments, form the uniqueness of the artist’s research which“articulates the spectrum of poetic references as a vocabulary of real language, able to transcend time of history, experience and expression”. (Denys Zacharopoulos). The artwork represents a confused reality in which the work has been extended to an infinite present, removed from the flow of the story. By suspending time, Calzolari takes the viewer to another dimension, where the objects are superimposed with a delicate and silent poetry.
Comunicato Stampa
La mostra inaugura un ciclo di esposizioni che vede coinvolti artisti di differenti generazioni all’interno di uno spazio condiviso. Il progetto espositivo sollecita un’attenta disamina delle consonanze e dissonanze di pratiche, poetiche e linguaggi, condizione favorevole al disvelamento non solo di possibili affinità ma, e soprattutto, della specificità e unicità di ogni singolo percorso artistico presentato. Le opere esposte vanno a costituire, nello spazio della galleria, un luogo tanto fisico quanto mentale, una versione di realtà filtrata dal pensiero e determinata dal connubio tra opera, dimensione temporale e ambiente fenomenico. Proprio a questi ultimi “materiali di lavoro” è assegnato il ruolo di protagonisti del dialogo entrenous.
Marco Scifo parte dalla presenza umana, evocata da numerosi precedenti studi sulla quantità di spazio fisico occupato dal corpo, quasi a prendere le misure del ruolo che riveste all’interno dell’ambiente naturale.In Pneuma questa ricerca incontra il suo punto nodale, muovendosi dal macro al micro rapporto che intercorre tra il corpo ed il pensiero. In Pneuma è l’intervallo di respiro a creare il ritmo dell’opera. La scelta di voler rappresentare il concetto di pensiero attraverso un’azione legata al corpo (il respiro), che per sua natura rappresenta l’antitesi all’universo della mente e trascende da ogni legame con la materia, risiede nell’assoluta necessità di contaminazione tra il corpo e la mente. Nello spazio espositivo l’opera è costituita da due elementi: il ritratto di Platone realizzato in gomma nera a grandezza reale e un compressore d’aria, che gonfia ripetutamente la testa del filosofo. In Pneuma il tempo e la sua ciclicità, si specchiano nella metafora del resto storico, come icona di un tempo vissuto che, attraverso la storia, continua a vivere nei giorni recenti, creando una connessione tra vissuto e presente. È nel tempo del respiro il rapporto del pensiero con la vita.
Senza Titolo (2010) di Pier Paolo Calzolari, fa parte di una serie di “sculture materiche” che recano con sé le storie del loro farsi. La scultura è concepita come un organismo vivente, un coro di elementi eterogenei fortemente evocativi in dialogo e trasformazione nello spazio. L’utilizzo di un’ampia gamma di materiali semplici (piombo, ferro, legno, rame, ghiaccio e maiolica), vivi o vissuti (legno combusto), la convivialità di elementi organici e inorganici, provenienti da ambiti semantici spesso lontani e stonanti, costituisce la specificità della poetica dell’artista che “articola lo spettro dei riferimenti poetici come il vocabolario di un linguaggio reale, capace di coprire il tempo della storia, il tempo dell’esperienza, il tempo dell’espressione” (Denys Zacharopoulos). La realtà si confonde con la rappresentazione, in un intervallo temporale congelato e sospeso, nel quale il tempo dell’opera è esteso a un infinito presente, sottratto allo scorrere della storia. Bloccando il quotidiano flusso degli eventi, Calzolari conduce lo spettatore a una dimensione altra, a una poetica sospensione, nella quale gli oggetti sono rivestiti di una delicata e silenziosa poesia.
exhibition by Pier Paolo Calzolari and Marco Maria Giuseppe Scifo
2014
Rome, IT
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